Qualsiasi amministrazione, dopo un certo periodo di tempo, deve interrogarsi su ciò che ha realizzato e su ciò che deve fare per migliorare le condizioni della propria città. A Messina i problemi non mancano, ultimo tra tutti quello della siccità, causata soprattutto dalla mancanza di infrastrutture capaci di recuperare e distribuire l’acqua durante i periodi di maggiore consumo. Mancano le strutture per gestire autonomamente il servizio, costringendo la città a importare l’acqua da lontano a costi molto elevati.
Ma questo non è l’unico problema. Sembra che l’attuale amministrazione di Messina abbia esaurito le proprie risorse e capacità. È come un atleta, anche abbastanza reattivo, che ha mostrato tutto ciò che sa fare senza riuscire a progredire ulteriormente. Un’amministrazione che, tolti i servizi di base come trasporto, eventi, sistemazione edile e pulizia – quest’ultima lasciando sempre più a desiderare – non riesce a fare di più. Non esistono progetti significativi per la produzione, il commercio, la trasformazione e l’innovazione. La città continua a soffrire di recessione economica e occupazionale.
È necessario un risveglio, e questo non arriverà facendo un passo indietro o tornando al caos. Bisogna puntare sulla qualità, la bellezza, la sostanza delle azioni, e soprattutto sulla capacità di individuare e condividere gli obiettivi. Tra questi, a Messina non possono mancare lo sviluppo rurale, balneare e culturale.
Franco Tiano