2 aprile 2025 – Lavoro, sicurezza, dignità, cittadinanza, sono queste le
parole del Referendum dell’8 e 9 giugno che chiamerà alle urne anche
cittadine e cittadini del territorio messinese. Una grande sfida per la
democrazia, evidenzia la Cgil Messina. Ieri pomeriggio nella sede del
sindacato si è ufficialmente costituto il Comitato referendario
provinciale che vede un’ampia coesione di forze associative, politiche e
sociali a sostegno della campagna referendaria. Attorno ai 5 sì per
cancellare la precarietà e la mancanza di tutele, per difendere la
sicurezza nei luoghi di lavoro e per i diritti di cittadinanza c’è
partecipazione e impegno.
Il Comitato promuoverà in tutto il territorio iniziative, informando,
coinvolgendo i cittadini e mobilitando tutte le forze in una battaglia
di giustizia sociale. Oltre alla Cgil, con le sue categorie e strutture,
nel Comitato ci sono partiti, Pd, M5S, +Europa, AVS, Rifondazione
comunista e numerose realtà associative, tra cui Libera, Anpi, Uisp,
Arci, Udu e Rete degli studenti medi, Arcigay, Federconsumatori, Sunia,
Unione degli inquilini, Casa del popolo, gruppo iniziativa civica
“Rispetto Messina” e molte altre organizzazioni. Il Comitato è aperto
alle altre adesioni e alla cittadinanza. Si articolerà in tutto il
territorio provinciale con la costituzione di comitati referendari nei
comuni della provincia di Messina.
“Quello dell’8 e il 9 giugno è un appuntamento importante per un
cambiamento necessario nel lavoro, per affermare diritti e abrogare
leggi sbagliate che hanno reso lavoratori e lavoratici più poveri e
precari”, dice il segretario generale della Cgil Messina Pietro Patti.
“Con i referendum che abbiamo proposto – prosegue – abbiamo la
possibilità di riscrivere il presente e il futuro soprattutto dei
giovani, referendum che parlano molto al nostro territorio dove lavoro
precario e povero imperversano. Ciascuno di noi con il voto può cambiare
in meglio il Paese. Il referendum non riguarda solo il sindacato ma
tutti e tutte”.
Stop ai licenziamenti illegittimi, più tutele per le lavoratrici e i
lavoratori delle piccole imprese, riduzione del lavoro precario, più
sicurezza sul lavoro, più integrazione con la cittadinanza italiana, c’è
questo dentro i cinque quesiti referendari. Si punta infatti ad abrogare
leggi che impediscono il reintegro anche nel caso in cui il/la giudice
dichiari ingiusta e infondata l’interruzione del rapporto di lavoro e
che pongono limiti sugli indennizzi, a rendere il lavoro più stabile
ripristinando l’obbligo di causali per il ricorso ai contratti a tempo
determinato, a modificare le norme attuali che impediscono in caso di
infortunio negli appalti di estendere la responsabilità all’impresa
appaltante cambiando anche le leggi che favoriscono il ricorso ad
appaltatori privi di solidità finanziaria, abrogare le norme in essere
ed estendere la responsabilità dell’imprenditore committente significa
garantire maggiore sicurezza sul lavoro. Il quesito sulla cittadinanza
punta a ridurre da dieci a cinque gli anni di residenza legale in Italia
richiesti per poter fare domanda di cittadinanza italiana, questa
modifica costituisce una conquista decisiva per cittadine e cittadini di
origine straniera che nel Paese nascono, crescono, abitano, studiano e
lavorano allineando così l’Italia ai maggiori Paesi europei che hanno
già compreso come promuovere diritti, tutele e opportunità garantisca
ricchezza e crescita per tutti.
La campagna referendaria che è già entrata nel vivo anche nel territorio
toccherà tutte le realtà lavorative, le piazze e ogni luogo. Saranno
diverse le iniziative sia in città che nei comuni della provincia. La
prossima settimana un primo appuntamento a Messina, sabato 12 aprile
alle 17:00 a piazza Cairoli.
