Messina, 1 novembre 2025 – È ripartita ieri sera su RTP la settima stagione di Scirocco, il talk politico e culturale condotto dal giornalista Emilio Pintaldi, che da anni rappresenta un punto di riferimento nel panorama televisivo siciliano per la qualità del dibattito e la profondità degli argomenti trattati.
La puntata inaugurale, dedicata al Ponte sullo Stretto di Messina e alle recenti decisioni della Corte dei conti, ha suscitato grande interesse e attese. Il tema, di forte attualità e carico di implicazioni economiche e ambientali, ha acceso il confronto tra gli ospiti in studio.
Tuttavia, nel corso della trasmissione, il dibattito è improvvisamente degenerato in uno scontro verbale acceso, con toni che hanno superato i limiti della civile dialettica. Un episodio che ha turbato molti telespettatori, abituati a seguire Scirocco per il suo stile sempre misurato e la capacità di affrontare argomenti complessi con rispetto e profondità.
In quel momento di tensione, è emersa in modo evidente l’alta professionalità del conduttore Emilio Pintaldi, che con equilibrio, fermezza e senso del ruolo giornalistico è riuscito a riportare la discussione nei giusti canali dialettici, restituendo ordine e credibilità al confronto.
Il suo intervento, sobrio ma deciso, ha ricordato che la televisione non deve mai cedere al richiamo del clamore, ma restare un luogo dove la parola conserva dignità e valore.
L’episodio, pur spiacevole, solleva una riflessione profonda: la divulgazione culturale è l’antitesi dell’aggressione verbale. La prima costruisce, chiarisce, unisce; la seconda distrugge, confonde, divide. Il confronto d’idee, quando è autentico, nasce dall’ascolto e dal rispetto reciproco — elementi che sono alla base di qualsiasi crescita civile.
Quando invece il dibattito si trasforma in scontro personale, la cultura arretra e la televisione perde il suo ruolo educativo e sociale.
Scirocco ha saputo in questi anni distinguersi come uno spazio di autentico confronto culturale, capace di dare voce a opinioni diverse senza mai rinunciare alla compostezza del dialogo. La serata del 31 ottobre lo ha confermato: nonostante un momento di tensione, la guida esperta di Emilio Pintaldi ha dimostrato che il giornalismo, quando è sorretto da serietà e competenza, può ancora essere un modello di comunicazione civile.
Opinione
Come telespettatore, ho provato un sincero disagio nel vedere trasformarsi un confronto d’idee in un attacco personale. Tuttavia, ho apprezzato profondamente la capacità del conduttore di ristabilire equilibrio e rispetto, ricordando a tutti che la parola è strumento di dialogo, non di offesa.
La divulgazione culturale, per essere autentica, deve fondarsi sulla calma e sull’ascolto: solo così la televisione può contribuire alla crescita collettiva.
Mi auguro che Scirocco continui su questa strada, restando un punto di riferimento per chi crede che la forza delle idee debba sempre prevalere sul fragore delle voci.










