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Provvedimenti ASP su barche di Torre Faro, Gioveni: ennesima iattura per una comunità rassegnata

A fare le spese sembrano essere sempre e comunque i diportisti e i pescatori di Torre Faro?”

Il consigliere comunale Libero Gioveni, capogruppo di Fratelli d’Italia, che insieme al suo gruppo consiliare e ad altri soggetti istituzionali si era recato nel luglio scorso all’assessorato regionale Territorio e Ambiente per sollecitare l’iter avviato dall’Amministrazione per l’approvazione da parte del Demanio marittimo delle aree RN e degli specchi acquei utili al ricovero di centinaia di natanti, interviene sull’ennesima vicenda che, al netto dei motivi più o meno validi che hanno indotto il Dipartimento veterinario dell’ASP ad adottare le misure necessarie alla rimozione delle imbarcazioni a motore, rischia di dare il classico “colpo di grazia” ad una importante categoria di portatori di interesse del borgo marinaro.

La località di Torre Faro, infatti – ricorda Gioveni – come tutti i paesi con forte vocazione marinaresca, vanta una tradizione basata sulla piccola pesca e sulle arti marinare tramandate negli anni da padre in figlio, peculiarità che arricchiscono i luoghi di mare e che creano valore aggiunto alla bellezza del nostro territorio. Risulta pertanto incomprensibile come l’applicazione delle normative subentrate negli anni non abbiano tenuto conto di una realtà che andrebbe valorizzata ed alla quale, prima delle imposizioni, non è stata data nessuna alternativa.

 

E’ noto ormai a tutti il fatto – prosegue il consigliere – che con l’operazione denominata “tolleranza zero” avviata nel febbraio 2024 con cui vennero rimossi parecchi mezzi idonei al varo e all’alaggio negli arenili, decine di pescatori, nonostante l’iter avviato dall’Amministrazione col Demanio e che ancora è spaventosamente in corso, si sono ritrovati in grosse difficoltà.

 

La pesca sportiva, infatti – insiste l’esponente di FdI – soprattutto dalle parti di Torre Faro, tutt’oggi rappresenta un importante “ammortizzatore sociale”; basti pensare al classico pensionato che attraverso il proprio impegno col mare riesce a portare sulla propria tavola prodotti ittici a km zero, oppure a come il mare e le attività ad esso correlato attraggano sempre più giovani che s’impegnano in attività sane allontanandosi da ambienti o da attività certamente meno virtuose.

 

Orbene, tornando ai recentissimi fatti, mi si consenta di ritenere – aggiunge perplesso il capogruppo – che i provvedimenti dell’ASP che mirano a non inquinare con le imbarcazioni a motore le acque del pantano piccolo e quello di Ganzirri (pur se legittimi nel rispetto anche del Regolamento della Riserva) cozzano tremendamente con i noti allagamenti e le ripetute contaminazioni di acque bianche e nere che si riversano nel lago ad ogni forte temporale; problema, questo, che sembra finalmente in via di risoluzione grazie al progetto da 3,8 milioni di euro per la realizzazione di pozzi drenanti e di un sistema di convogliamento delle acque.

Pertanto – conclude Gioveni – pur nel rispetto pieno delle regole e delle norme in materia, ma facendo appello anche al buon senso delle istituzioni e tenuto in debito conto, altresì, del fatto che il villaggio di Torre Faro “vive e respira di acqua di mare”, auspico da parte di Amministrazione e Demanio una forte accelerazione dell’iter che dovrà portare al rilascio delle autorizzazioni al ricovero dei natanti nelle aree individuate nel litorale di Torre Faro e dintorni.

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