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Ponte sullo Stretto: perché l’interrogazione parlamentare del PD sulla pagina Facebook è un atto doveroso

Riflessioni a voce alta del Prof Aldo D. Ficara

A seguire le riflessioni a voce alta del Prof Aldo D. Ficara:

Il dibattito sul Ponte sullo Stretto di Messina non si gioca soltanto sui progetti ingegneristici o sui finanziamenti, ma anche sul terreno dell’informazione e della comunicazione pubblica. In questo contesto, l’interrogazione parlamentare presentata dal Partito Democratico in Senato riguardo alla pagina Facebook “Ponte sullo Stretto di Messina” non è un gesto ridicolo o sproporzionato, come alcuni hanno voluto far credere, ma un atto di trasparenza e responsabilità.

Perché un’interrogazione su una pagina social?

Le pagine social che trattano temi di interesse nazionale non sono semplici bacheche private: diventano canali di influenza e, talvolta, strumenti di propaganda. Quando si parla di un’opera pubblica dal valore di miliardi di euro e dal forte impatto sociale, economico e ambientale, ogni veicolo di comunicazione deve essere sottoposto a verifica. È lecito chiedere se dietro una pagina così seguita ci sia una regia istituzionale o privata, e con quali finalità.

Il PD, con questa interrogazione, chiede chiarezza: la pagina in questione agisce in totale autonomia o, al contrario, beneficia di appoggi, finanziamenti, o informazioni privilegiate? Non si tratta di censura, bensì di garantire trasparenza, parola chiave in democrazia.

Il diritto dei cittadini a un’informazione chiara

Il tema non è colpire un gruppo di appassionati, ma verificare che i cittadini non vengano esposti a un flusso comunicativo ambiguo, che rischia di sovrapporsi o confondersi con la comunicazione ufficiale delle istituzioni e delle società incaricate. Quando una pagina dichiara di “fare informazione” su un’opera pubblica di questa portata, è doveroso che Parlamento e Governo vigilino: non per limitare la libertà di espressione, ma per garantire ai cittadini la possibilità di distinguere tra fonti ufficiali, opinioni e attivismo.

Un dibattito serio, non solo propaganda

Il Ponte sullo Stretto è una questione che divide da decenni e che tocca il futuro del Mezzogiorno. Per questo, non si può ridurre il confronto a slogan o polemiche via social. L’interrogazione del PD rappresenta un invito a riportare la discussione su un piano istituzionale, tecnico e democratico, lontano da personalizzazioni e da “guerre di bacheche”.

Vigilanza e democrazia

In un’epoca in cui la disinformazione corre veloce e le fake news possono influenzare opinioni e decisioni politiche, un atto di vigilanza parlamentare non è mai superfluo. Semmai, è un segnale positivo: dimostra che le istituzioni prendono sul serio non solo i grandi cantieri, ma anche il modo in cui se ne parla nello spazio pubblico.

L’interrogazione del PD, quindi, non è un attacco a una pagina Facebook, ma un segnale di attenzione verso i cittadini e verso la qualità del dibattito democratico. In gioco non c’è la libertà di opinione, ma la responsabilità di assicurare che su un’opera così complessa, delicata e costosa, la comunicazione sia limpida, verificabile e trasparente.

 

 

 

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