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Ponte Stretto, la Corte dei Conti nega il visto di legittimità della delibera Cipess. Le reazioni. Il Governo non rinuncia. La Corte chiarisce: valutati solo profili giuridici, non il merito dell’opera

La sezione centrale di controllo, dopo la riunione (Camera di consiglio) del 29 ottobre

La Corte dei conti ha bloccato la delibera del Cipess (n. 41/2025) relativa al Ponte sullo Stretto.

La sezione centrale di controllo, dopo la riunione (Camera di consiglio) del 29 ottobre, ha infatti negato il visto e la registrazione necessari.

Lo ha comunicato la stessa Corte in una nota, aggiungendo che le motivazioni complete della decisione saranno rese note entro 30 giorni.

Le reazioni :
 Germanà (Lega): siamo determinati a proseguire
Roma, 29 ott. – “Attendiamo le motivazioni di una sentenza sui cui è necessario far chiarezza. Siamo determinati ad assumere ogni iniziativa necessaria a confutare o superare il deliberato al fine di proseguire i lavori per un’opera da oltre 13 miliardi, che porterebbe lavoro e assicurerebbe lo sviluppo del Meridione e dell’intera nazione. Nostro obiettivo è fare il bene di milioni di cittadini”.
Così il senatore Nino Germanà, coordinatore della Lega Sicilia.
Siracusano, Corte Conti surreale, Sud non può essere condannato ad arretratezza
Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata di Forza Italia:
”La decisione della Corte dei Conti è davvero surreale. Sembra quasi che qualcuno voglia condannare il Sud a una perenne arretratezza, ostacolando un’opera strategica per tutto il Paese come il Ponte sullo Stretto di Messina.
Il governo ha creduto sin dall’inizio nella realizzazione del Ponte, un’infrastruttura non più rinviabile, indispensabile per lo sviluppo e la modernizzazione dell’intero Mezzogiorno.
Attendiamo di leggere le motivazioni, ma è difficile comprendere la logica di una decisione che appare più politica che tecnica.
Forza Italia, il ministro Salvini e l’intero esecutivo Meloni andranno avanti con determinazione, perché solo attraverso le grandi opere, la crescita e le opportunità possiamo costruire un’Italia più moderna, competitiva e capace di offrire al Sud il futuro che merita”.
Il Segretario Provinciale del Pd di Messina, Armando Hyerace:
“La bocciatura della Corte dei Conti è la pietra tombale su una delle
più grandi bufale della storia repubblicana: il ponte sullo Stretto.
Tre anni di propaganda, milioni sprecati in una società da chiudere
subito, e zero risultati.
Salvini chieda scusa al Paese e si dimetta.
È finita la stagione delle prese in giro”

La realizzazione del Ponte simbolo della capacità del Paese

Il Presidente di Conftrasporto e Vicepresidente di Confcommercio, Pasquale Russo

I rilievi tecnico-giuridici che vengono avanzati rispetto al progetto del Ponte devono essere analizzati e recepiti in un’ottica di sinergia istituzionale che arrivi all’avvio dei cantieri” continua Russo.

“Si tratta di un’opera necessaria per realizzare la strategia europea che mette in collegamento i Paesi del mercato unico e che è prevista dai corridoi TEN. Il Ponte non può diventare un terreno di scontro politico o ideologico, ma al contrario deve essere il simbolo della capacità di mettere a sistema tutte le forze per la crescita del Paese”, conclude Russo.

Ponte sullo Stretto. Sindacato UGL: “Opera fondamentale per futuro dell’Italia”

“Ci sembra veramente inverosimile che in un Paese moderno e democratico quale l’Italia, sia la magistratura contabile a decidere quali siano le opere strategiche da realizzare. La recente posizione della Corte dei Conti sul Ponte sullo Stretto ci lascia perplessi: la consideriamo un freno non solo allo sviluppo del Mezzogiorno, ma dell’intero Paese. Auspichiamo che il Governo nazionale prosegua con determinazione, trovando le soluzioni necessarie per portare avanti un’opera fondamentale per il futuro dell’Italia”. Lo dichiarano Carmelo Giuffrida, Segretario Regionale UGL Sicilia e Giovanni Arconte, Segretario Regionale UGL Calabria.

UILTrasporti Messina – Dichiarazione del Segretario Generale Antonino Di Mento
Ponte sullo Stretto e infrastrutture: servono chiarezza e una visione complessiva per il territorio
In merito alle recenti notizie sull’intervento della Corte dei Conti riguardante il progetto del Ponte sullo
Stretto di Messina, è doveroso precisare – per correttezza dell’informazione pubblica – che l’esame della
Corte non rappresenta un giudizio di merito complessivo sull’opera.
Il controllo della Corte dei Conti si limita infatti ai profili finanziari e contabili, potendo includere anche la
verifica del rispetto delle procedure amministrative.
Con la pronuncia di ieri, le perplessità espresse riguardano esclusivamente questi aspetti, e le relative
motivazioni saranno rese note entro i prossimi 30 giorni.
Il Ponte sullo Stretto rappresenta senza dubbio un’infrastruttura strategica per il collegamento tra Sicilia e
Calabria al di là degli aspetti puramente tecnici, due regioni che da decenni scontano una carenza cronica di
opere moderne ed efficienti. Tuttavia, come Segretario Generale della UILTrasporti Messina, ritengo
necessario porsi una domanda concreta: come si integrerà realmente il Ponte con le due sponde, se non si
interviene parallelamente sul sistema infrastrutturale complessivo?
È tempo di superare le contrapposizioni ideologiche tra chi è favorevole o contrario al Ponte e di
concentrarsi su una visione organica di sviluppo e di infrastrutturazione reale del territorio.
In questo contesto, non possiamo dimenticare un’opera fondamentale come il Porto di Tremestieri, la cui
realizzazione procede con ritardi e difficoltà ormai croniche, nel silenzio generale.
Il completamento del Porto di Tremestieri rappresenta una priorità per Messina: consentirebbe di liberare
definitivamente la città dal traffico pesante dei tir, migliorando la qualità della vita dei cittadini e creando
nuova occupazione stabile in un territorio che ha urgente bisogno di lavoro e di prospettive concrete.
Accanto a questo, è indispensabile intervenire con decisione anche sull’ammodernamento delle
infrastrutture ferroviarie e autostradali, oggi inadeguate rispetto alle esigenze di mobilità e di sviluppo
economico del Mezzogiorno. Solo un sistema integrato di collegamenti moderni potrà garantire che opere
come il Ponte, o qualsiasi altra grande infrastruttura, abbiano una reale funzione strategica.
Parlare del Ponte fa notizia, ma non possiamo ignorare che le vere urgenze sono quelle che incidono ogni
giorno sulla vita delle persone.
La UILTrasporti chiede quindi che, accanto al dibattito sul Ponte, si acceleri con decisione la realizzazione
del Porto di Tremestieri e si avvii un serio piano di ammodernamento delle reti ferroviarie e autostradali in
Sicilia e Calabria, per rendere finalmente competitivo, integrato e sostenibile il sistema dei trasporti nel
nostro territorio.
Solo con una pianificazione seria e una visione d’insieme potremo garantire sviluppo, occupazione e
mobilità moderna al Paese e al Sud.

Nota di Invece del ponte

La scrupolosa verifica di legittimità degli atti relativi al ponte sullo Stretto di Messina operato dalla Corte dei Conti conferma quanto da noi sostenuto fin dall’inizio di questa commedia degli orrori. Di seguito alcuni dei più significativi rilievi: 1) il progetto approvato non risponde ai requisiti di legge per essere considerato “definitivo”, perché è ancora suscettibile in fase esecutiva di significative variazioni tecniche e di costo; 2) il parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubbici non poteva essere “saltato”, a) per la complessità tecnica del progetto, b) perché il progetto approvato dal CIPESS non è quello su cui il Consiglio Superiore si era a suo tempo pronunciato, c) perché è trascorso troppo tempo (27 anni) dal precedente parere, d) perché il parere del CTS SdM non lo può sostituire; 3) il costo del contratto è cresciuto ben oltre il 50% ammissibile, ed è obbligatorio bandire una nuova gara; 4) ci sono voci di costo non quantificate, mentre altre, pur quantificate, sono indicate come “no computo”: significa che il costo dell’opera è ancora indefinito e dunque la copertura f inanziaria non è integrale ed è incerta; 5) le tre varianti introdotte con gli atti aggiuntivi del 2011 (non consegnati alla Corte) non sono validate da organi tecnici; 6) sono stati alterati ex post documenti di gara (clausole di revisione prezzi, prefinanziamento), a vantaggio del contraente privato; 7) la delibera del Governo che stabilisce gli “Imperativi Motivi di Prevalente Interesse Pubblico”, che ha contenuto tecnico e non politico, non è stata sottoposta al preventivo parere di legittimità; 8) sì è introdotta una parcellizzazione del progetto esecutivo, che contraddice il bando di gara e non risponde a prassi e norme esistenti; 9) è cambiata la natura dell’appalto (da project financing a finanziamento pubblico), contraddicendo il contratto (parte integrante dei documenti di gara); 10) si cerca di saltare l’obbligo di “parere previo” della Commissione UE data la VINCA negativa, ma l’interlocuzione con la Commissione non risulta completato. Tutto ciò viola Direttive Europee e Codice degli Appalti su aspetti non derogabili e principi costituzionali (obbligo copertura costo), oltre che principi di coerenza, logica e assenza di motivazioni. Si tratta di rilievi sostanziali relativi alla legittimità giuridica e contabile del progetto. È il compito che la legge assegna alla Corte dei Conti, e che la Corte ha svolto nell’ambito delle sue competenze e nel rispetto dei termini. O qualcuno ritiene che i controlli di legittimità dovrebbero essere una commedia, giusto per fingere che le carte siano “a posto”? La Corte dei Conti ha posto domande che non possono più essere ignorate. È tempo che la politica risponda, non con propaganda, ma con trasparenza e responsabilità. Lo Stretto di Messina non ha bisogno di un monumento all’azzardo politico, ma di politiche serie per la mobilità sostenibile, il lavoro e la salvaguardia del paesaggio.

Il Governo 

Dopo il “no” della Corte dei Conti, Meloni convoca una riunione d’urgenza del Consiglio dei Ministri. Salvini: “Ci assumeremo la responsabilità di andare avanti, fermarci è un’assurdità”.

Il Governo non vuol rinunciare al progetto per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina . Dopo lo stop imposto dalla Corte dei Conti, che ha negato il visto di legittimità alla delibera del Cipess, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha convocato per questa mattina una riunione d’urgenza a Palazzo Chigi per definire la strategia e superare così il parere negativo espresso dalla Corte dei Conti.

 CORTE CONTI: SU DELIBERA CIPESS VALUTATI SOLO PROFILI GIURIDICI
La Corte dei conti tramite la Sezione di controllo di legittimità si è espressa, nella giornata di ieri, su profili strettamente giuridici della delibera CIPESS, relativa al Piano economico finanziario afferente alla realizzazione del “Ponte sullo stretto”, senza alcun tipo di valutazione sull’opportunità e sul merito dell’opera.
Il rispetto della legittimità è presupposto imprescindibile per la regolarità della spesa pubblica, la cui tutela è demandata dalla Costituzione alla Corte dei conti.
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