Messina, continua ad affrontare numerose criticità nel settore
turistico. La stagione estiva, che dovrebbe rappresentare un momento
di grande rilancio e attrattiva, sembra invece segnare il passo già a
partire da settembre, lasciando spazi di crescita e sviluppo ancora
troppo spesso inesplorati. A settembre, la città si spoglia di tutti i
paramenti, decretando di fatto la fine delle attività rivolte ai
turisti e ai visitatori. Un metodo che appare ormai obsoleto e poco
lungimirante, che impoverisce l’offerta culturale e turistica di
Messina, lasciando la città in uno stato di svuotamento già dal primo
settembre. La logica di chiusura anticipata, spesso alimentata da una
visione stagionale limitata, non tiene conto delle potenzialità di una
destinazione che potrebbe beneficiare di un turismo più lungo e
diversificato. Questa politica di chiusura anticipata si riflette
anche su altri aspetti fondamentali del patrimonio urbano e culturale
della città. La Vara di Ferragosto, ad esempio, rappresenta un momento
di grande richiamo, ma si limita a un giorno di festa, senza una
programmazione di approfondimento culturale o emozionale che possa
prolungare l’attenzione e l’interesse dei visitatori nel resto
dell’anno. Analogamente, i Giganti di Messina, simboli iconici della
città, vengono riportati in deposito il primo di settembre, privando
la città di un’attrattiva che potrebbe essere sfruttata anche nel
periodo autunnale, in modo da creare un polo di interesse permanente e
un motivo di richiamo anche nei mesi meno caldi. Le proposte per una
destagionalizzazione del turismo a Messina sono molteplici e
dovrebbero essere al centro di una strategia condivisa e innovativa.
Si parla di strutture permanenti per accogliere i Giganti, di eventi
culturali, musicali e teatrali di livello nazionale e internazionale
che possano attirare pubblico durante tutto l’arco dell’anno. La
mancanza di una politica di programmazione strategica e di
investimenti concreti ha portato Messina ad essere ancora una
destinazione turistica con un potenziale inespresso. La città, che
potrebbe diventare un punto di riferimento per il turismo culturale e
naturale in Sicilia, si trova spesso senza una guida capace di
produrre risultati duraturi, lasciando spazio a iniziative occasionali
e poco coordinate. Un’altra criticità riguarda la mancanza di
valorizzazione delle risorse locali e la scarsità di iniziative che
coinvolgano i giovani e i professionisti del settore culturale e dello
spettacolo. Promuovere eventi che coinvolgano talenti locali, offrendo
loro opportunità di crescita e visibilità, potrebbe rappresentare una
strategia vincente per creare un circuito di eventi stabili e
attrattivi. La collaborazione tra istituzioni, operatori culturali e
imprese potrebbe favorire la creazione di un’offerta turistica più
ricca, diversificata e duratura nel tempo. Per affrontare le sfide del
settore turistico, è fondamentale che la classe politica e
amministrativa di Messina riveda le proprie logiche di programmazione,
abbandonando una visione assistenzialistica e puntando su una politica
di sviluppo sostenibile, innovativa e partecipata. La città possiede
risorse immense, sia dal punto di vista naturale che umano: basta solo
creare le condizioni perché possano emergere. Messina ha tutte le
carte in regola per diventare una destinazione turistica di
eccellenza, capace di attrarre visitatori durante tutto l’anno. Per
farlo, però, è necessario un cambiamento di rotta, un impegno concreto
e lungimirante da parte di chi ha il compito di governare questa
città. Solo così si potrà trasformare il potenziale in realtà, dando
vita a un turismo più duraturo, sostenibile e capace di contribuire al
benessere e alla crescita di tutta la comunità messinese.
Franco Tiano










