A seguire la nota del Direttore dell’ Ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro Don Sergio Siracusano:
Come Ufficio che esprime l’attenzione della Chiesa locale ai lavoratori, sentiamo la necessità di intervenire per richiamare l’attenzione di tutti sulla vicenda che riguarda la “CARGILL”, azienda della zona industriale di Giammoro.
Il dramma che vivono le circa 50 famiglie dei dipendenti non può lasciare indifferente la Chiesa da sempre attenta alla dignità della persona umana. Ma nessuno di noi dovrebbe rimanere impassibile dinanzi alla tragedia che riguarda un’azienda considerata il fiore all’occhiello della zona industriale di Giammoro e che ha sempre continuato a lavorare. Non è rispettoso delle persone il fatto che la governance americana improvvisamente decida di chiudere per altre logiche a noi sconosciute disinteressandosi dei dipendenti che finora hanno portato l’azienda ad alti livelli. In questo momento non c’è nessuno della azienda con cui poter dialogare ed è un fatto grave questa decisione e la mancanza di interlocuzione, soprattutto per una impresa che ha sempre messo al centro l’etica ed il rispetto per le persone. I lavoratori attendono di avere prospettive future e di serenità per le proprie famiglie. In forza di questo, chiediamo che le istituzioni facciano di tutto per evitare speculazioni a danno delle famiglie e di chi lavora.
Ci ricorda la Dottrina Sociale della Chiesa che il primo capitale da salvaguardare e valorizzare è l’uomo, la persona, nella sua integrità: “L’uomo infatti è l’autore, il centro e il fine di tutta la vita economico-sociale”.
La Chiesa di Messina ripete oggi la sua solidarietà e vicinanza ai lavoratori non solo della CARGILL ma a tutti coloro che soffrono per le numerose crisi occupazionali che affliggono le famiglie del territorio della nostra Arcidiocesi.










