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“L’Anziano al Centro” nel prossimo congresso siciliano della Società Italiana di Geriatria e Gerontologia il 27 e 28 Giugno al Policlinico di Messina 

 

“L’Anziano al Centro”. È il titolo scelto per il 48° congresso della Società Italiana di Geriatria e Gerontologia – sezione Sicilia (SIGG) che il 27 e 28 Giugno riunirà  – presso il Palazzo dei Congressi dell’AOU G. Marino di Messina – i geriatri siciliani ed è organizzato dal Prof. Giorgio Basile, Responsabile UOSD Geriatria, per focalizzare l’attenzione sull’importanza che la multidisciplinarietà riveste per la cura degli anziani, più fragili e non.

Nel corso del congresso saranno affrontate molte delle condizioni patologiche che caratterizzano la multimorbilità dell’anziano: dall’ipertensione arteriosa allo scompenso cardiaco, la sarcopenia, la malnutrizione, l’insufficienza respiratoria e la broncopneumopatia cronica ostruttiva, il diabete e il rischio cardio-renale e metabolico, la depressione. Uno spazio sarà dedicato al rischio fratturativo e alla ortogeriatria che rappresenta un modello vincente per l’assistenza al paziente anziano con frattura di femore: aspetto, quest’ultimo, che sarà presto gestito anche presso l’AOU G. Martino di Messina.

Non solo confronto e collaborazione tra medici di diversa specializzazione, ma anche con infermieri, fisioterapisti, operatori socio-sanitari, psicologi, terapisti occupazionali.

“La Geriatria  – sottolinea il Responsabile Scientifico e Presidente della SIGG Sicilia  Prof. Giorgio Basile – si occupa della valutazione e della tutela della salute dell’anziano, nella sua accezione bio-psico-sociale, con l’obiettivo primario di privilegiare sempre la “funzione” anche rispetto alle malattie, considerando luoghi di cura non solo l’ospedale ma anche la casa, le residenze sanitarie assistenziali, e il territorio. Anche molte altre specialità sono coinvolte nell’assistenza agli anziani se consideriamo le numerose patologie d’organo che possono, spesso anche contemporaneamente, essere presenti in età avanzata. È, dunque, fondamentale che si innesti una “contaminazione culturale” tra Geriatria e altre specialità con l’obiettivo di mettere il paziente al centro delle attenzioni di tutti gli attori coinvolti nei percorsi di cura e assistenza”.

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