Stamattina, dopo la sentenza che ammette i 5 quesiti referendari su lavoro e cittadinanza, la Rete degli Studenti Medi e l’Unione degli Universitari hanno esposto un enorme striscione a Roma. “IL FUTURO PASSA DAL Sì”, si legge sullo striscione, che lancia la partecipazione degli studenti alla campagna referendaria.
“Il nostro futuro, il futuro della nostra generazione e di questo Paese passa dal sì ai cinque referendum che voteremo in questa primavera” dichiara Emanuele Carlo, coordinatore dell’Unione degli Universitari di Messina: “Non possiamo permetterci di continuare a vivere un mondo del lavoro costantemente precario, ingiusto e non sicuro. Non possiamo più accettare che nel nostro Paese ci siano ancora ragazzi della nostra età, italiani come noi a cui viene negata la cittadinanza, siamo stanchi delle politiche di questo Governo, che non fa nulla per la nostra generazione e anzi ci sta consegnando un futuro sempre più precario e incerto e un paese sempre più diviso”.
“Questi cinque referendum rappresentano un’opportunità per tutti gli studenti e le studentesse, i e le giovani di questo Paese. In questa primavera si gioca il nostro futuro noi siamo pronti a riprendercelo, per chi ha già 18 anni voteremo sì per tutti e cinque i quesiti, per le nostre libertà e per i nostri diritti, per il nostro lavoro futuro. Vogliamo, inoltre, lanciare un messaggio agli adulti, votate anche per tutti coloro che tra di noi per motivi anagrafici non lo potranno fare. Pensate alle vostre figlie e ai vostri figli, nipoti, a tutte le giovani e i giovani che vorrebbero un paese in cui scegliere di restare possa essere un’opportunità e non una condanna. Pensate a tutte quelle giovani e quei giovani che sono nati e cresciuti in Italia e non potranno votare perché la cittadinanza è un diritto che non gli viene ancora riconosciuto.
Noi siamo preoccupati per quale potrà essere il nostro futuro, vogliamo poter scegliere che sia in Italia. Voteremo 5 sì e continueremo a parlarne nelle scuole e nelle piazze.” dichiara Caterina La Rocca, Coordinatrice della Rete degli Studenti Medi di Messina.
“Avremmo votato convintamente anche a favore del quesito contro l’autonomia differenziata, che è stato però bocciato dalla Corte Costituzionale. In ogni caso, saremo nelle piazze e continueremo a lottare in altre sedi contro questa legge ingiusta che vuole spaccare l’Italia.” Concludono gli studenti