“Siamo preoccupati per l’ennesimo episodio di deindustrializzazione nel nostro Paese, in particolare in un territorio già molto fragile, come quello di Milazzo e Pace del Mela. Lo stabilimento Cargill di Giammoro impiega 49 lavoratori e genera un rilevante indotto industriale e logistico, la decisione della multinazionale statunitense di chiudere il sito per favorire produzioni in altri paesi rischia non solo di penalizzare i lavoratori diretti e dell’indotto ma di mettere ancora una volta in discussione la credibilità della nostra politica industriale”. Lo dichiara il vicesegretario di Azione, Ettore Rosato, presentatore di una interrogazione al governo.
“Ho chiesto al governo – ha proseguito Rosato – di convocare con urgenza un tavolo di crisi con la partecipazione di regione, sindacati e vertici aziendali e di verificare se l’azienda abbia o meno beneficiato di aiuti di stato e, nel caso, quali impegni abbia sottoscritto. È necessario mettere in campo tutti gli strumenti specifici previsti per la ZES unica del Mezzogiorno, per favorire la riconversione produttiva e l’attrazione di nuovi investitori, per attivare ogni misura utile per salvaguardare l’occupazione e impedire l’ennesima desertificazione industriale della Sicilia”.
“Difendere Giammoro significa difendere la Sicilia produttiva, le sue competenze e la dignità del lavoro. Il Governo deve agire subito, perché non è più accettabile che scelte industriali globali cancellino, nel silenzio, anni di impegno e di professionalità di un intero territorio, conclude.
