La presentazione del Rendiconto Sociale elaborato dall’Inps di Messina, egregiamente
diretta dal dott. Gaetano Minutoli, fotografa in maniera chiara ed inequivocabile una
situazione sociale difficile e preoccupante che è in assoluta coerenza con quanto la Uil
afferma da molto tempo. La fuga dei giovani, e non solo, che lasciano Messina per trovare
lavoro altrove rappresenta una drammatica piaga che restringe ogni visione futura ed
aumenta inesorabilmente la desertificazione del nostro territorio che, in assenza di concreti
interventi finalizzati a fermare questa emorragia, si impoverisce e perde sempre più ragazzi e
cervelli. Contestualmente registriamo l’odioso ed inaccettabile divario salariale di genere che
vede le donne subire una pesantissima penalizzazione nel confronto con gli stipendi degli
uomini. Si tratta dell’inaccettabile gender gap che è diventata una realtà patologica del
mondo del lavoro nei confronti della quale è indispensabile introdurre azioni concrete, e non
le solite liturgiche parole, al fine di estirpare questa indecente condizione lavorativa
femminile. Allo stesso modo, i dati dell’Inps certificano l’esistenza di lavoro povero e precario
che non consente una reale inclusione sociale per un esercito di lavoratori senza prospettive.
Accanto ai dati ufficiali ci preme evidenziare le problematiche concernenti il lavoro nero,
sommerso e irregolare che, specie in alcuni settori come l’edilizia e l’agricoltura,
rappresentano sciagure che si intersecano con i temi della sicurezza e dell’incolumità dei
lavoratori. Pertanto, il Rendiconto Sociale conferma le nostre reiterate analisi che ci spingono
a denunciare una pesante crisi economica e sociale che vive Messina e la sua provincia. In
questo quadro è indispensabile invertire la rotta e ciò potrà avvenire attraverso scelte
politiche e di governo che puntino nitidamente allo sviluppo, alla crescita economica e alla
creazione di lavoro stabile e dignitoso, Tutto il resto sono soltanto esercizi di ginnastica
verbale che non porteranno alcun beneficio e, soprattutto, non fermeranno giovani e meno
giovani dalla fuga da Messina per cercare un’occupazione degna di tale nome” così Ivan
Tripodi, segretario generale della Uil Messina, a commento dei dati del Rendiconto Sociale
dell’Inps di Messina












 
				 
				 
				 
				 
				 
				 
				