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E’ finita l’era dei fumetti delle discariche abusive

Implementate le fototrappole per stanare chi conferisce rifiuti abusivamente e adesso si rischiano anche pesanti sanzioni penali.

Basile e Caminiti

Foto di Antonio De Felice

E’ stato fatto un bilancio annuale dell’attività settore rifiuti, nella sala Falcone Borsellino di palazzo Zanca, nel corso di una conferenza stampa a cui hanno preso parte il Sindaco Federico Basile, il Direttore generale Salvo Puccio, l’Assessore al ramo Francesco Caminiti, la Presidente della Messinaservizi Bene Comune Mariagrazia Interdonato, il Comandante del Corpo di Polizia municipale, Maurizio Cannavò, e Giovanni Giardina, Comandante della Polizia metropolitana di Messina, nonché i rappresentati delle società che gestiscono le foto trappole. 

Questi ultimi, lavorando anche con altri Comuni, hanno affermato che a dispetto di quanto si potesse pensare Messina non è fra le città più incivili. E se questo dato ci sorprende e “dà lo sprone a continuare e migliorare le nostre pratiche da incivili”, a frenare questi entusiasmi sono Basile e Caminiti, i quali sottolineano come questi gesti sconsiderati e irrispettosi costino al Comune oltre 1 milione e mezzo di euro, fra raccolta straordinaria e smaltimento nell’indifferenziata, che vanno a caricarsi sui tributi TARI. Soprattutto per chi paga il tributo, questo dato dovrebbe far riflettere prima di buttare inadeguatamente i rifiuti, in discariche a cielo aperto.

In realtà, ci spiega la presidente di Messinaservizi, non sono solo le “utenze fantasma“, ovvero, gli evasori della Tassa sui rifiuti, ma anche chi la paga, a gettare i rifiuti in mezzo alla strada o in discariche abusive probabilmente, perché si rifiuta o non sa fare la differenziata. Tutto sta nel cominciare, perché gli strumenti la società li ha messi in campo tutti e tramite i siti e le pagine social si possono reperire tutte le informazioni necessarie per smaltire i rifiuti correttamente, anche attraverso le isole ecologiche, di cui sono pubblicati tutti gli orari di apertura e quali rifiuti poter conferire. Senza i “furbetti” e con più attenzione da parte di tutti potremmo anche superare la quota di differenziata imposta del 65%. 

Messina non è un borgo o un centro storico, ha sottolineato il Primo cittadino, quindi non si pretende il 100% di raccolta, ma tutti dobbiamo impegnarci, del resto ,si ricorda, che al di là della semplice segnalazione del Comune e degli interventi della Polizia municipale, adesso il lancio dei sacchi di spazzatura dalla macchina, dallo scooter o dai furgoncini sarà un reato penale, da affrontare con l’autorità giudiziaria, che potrebbe comportare anche il carcere e di sicuro comporta una pena pecuniaria, che non corrisponde ai 600 € di multa emessi dalla “municipale”, ma parte dai mille alle 10 mila euro per rifiuti speciali non pericolosi, per quelli pericolosi si raddoppia.

Inoltre, spiegano in rappresentanti della Polizia municipale per gli svuotacantine, che non rispettano i criteri di smaltimento, è richiesto il sequestro della cantina.

Intanto, il progetto delle fototrappole, partito in via sperimentale l’1 settembre, che tale doveva restare per 4 mesi per mappare 160 aree, volge al termine, ma il comparto delle fotocamere sarà integrato a breve con altre 100 fototrappole e altre mille che si stanno acquistando da unire a quelle comunali all’interno della piattaforma comunale Mesmart. Come si è rilevato dall’analisi dei dati, tramite l’avvio di fototrappole, dei cartelli di segnalazione e gli importanti interventi del comandante Giardina e degli Ispettori di Polizia municipale Peditto e Visalli, nei picchi positivi monitorati nelle zone segnalate, come frequenti sedi di discariche abusive, si è registrato lo 0% di presenza di rifiuti.

Il messaggio, quindi, è: I mezzi per rispettare l’ambiente e non incorrere in pesanti sanzioni penali ci sono, pertanto sta ai messinesi iniziare a rispettare le regole e a rispettarsi, per una città più pulita.

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