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Blocco dei lavori  per il viadotto Ritiro a Messina. Smentita della Toto Costruzioni. Nota dei Sindacati e precisazione Uil

La stessa sorte per il raddoppio ferroviario a Cefalù e

I sindacati lanciano l’allarme sia per i lavori del raddoppio ferroviario sulla linea Ogliastrillo-Castelbuono, sulla Palermo-Messina, sia per il completamento del viadotto Ritiro, a Messina.

Riguardo al raddoppio ferroviario, la Cgil denuncia, insieme agli altri sindacati confederali, che, oltre ai 140 operai messi in cassa integrazione a settembre, agli altri è stato comunicato che resteranno a casa, anche se pagati regolarmente. Nei fatti significa lo stop quasi totale del  cantiere, attualmente al 20% del suo completamento. Impegna 380 operai. Tutto è cominciato con un problema geologico al cantiere, problema che, secondo la Toto costruzioni, non sarebbe ancora pienamente risolto e che richiederebbe altri accertamenti geologici. Per questo, la grossa talpa meccanica che effettua lo scavo della galleria è ferma, e con essa tutti gli operai collegati. Continua soltanto il lavoro sulla galleria Sant’Ambrogio, realizzata in modo tradizionale, ma mancano gli ultimi metri e la società ha comunicato che, subito dopo la conclusione, gli operai collegati, circa una settantina, saranno licenziati.
In una nota ufficiale la Toto assicura di voler proseguire con decisione e determinazione nella realizzazione del progetto appaltato. Si tratta di un appalto di Rfi. La Rete ferroviaria italiana, da parte sua, afferma di non aver ricevuto alcuna comunicazione in merito all’eventualità di uno stop al cantiere.

A questo si aggiunge l’allarme lanciato dalla Uil che parla di un blocco al cantiere per il viadotto Ritiro a Messina. Anche in questo caso i circa 100 operai resteranno a casa, pur con la garanzia dello stipendio.

Toto Costruzioni: “Non è vero che i lavori del viadotto si sono fermati”

Toto Costruzioni Generali intende smentire seccamente “le voci fatte circolare dalla Uil di Messina su alcuni organi di stampa locali. Informazioni non rispondenti al vero e mai riferite alle sigle sindacali nei termini esposti. I lavori al viadotto Ritiro, infatti, non si sono fermati e non si fermano, il personale impegnato sul cantiere sta proseguendo, ove possibile, con le lavorazioni per completare l’opera. Si specifica che gli operai impiegati sul progetto sono 47 e non 100, e sono attualmente impegnati su tutti i fronti in cui al momento la Toto ha possibilità di operare. Il resto del personale viene impiegato in servizio in base alle esigenze operative del cantiere”.

L’azienda pertanto “non ha mai comunicato ai sindacati il fermo, ma unicamente l’esigenza di programmare e quindi avviare nei prossimi mesi, in base ai programmi di cantiere, procedure di licenziamento collettivo, il tutto secondo quanto previsto dalle norme di legge. Si precisa che alla data odierna il progetto ha raggiunto un avanzamento complessivo del 92%. Inoltre, la Società intende precisare che non vi è alcun nesso con la situazione sulla A24 e A25.

“Il Cas non è in regola coi pagamenti ma i lavori proseguono lo stesso”

“Soprattutto non risponde al vero che il Consorzio per le autostrade siciliane (Cas) sia in regola con i pagamenti. La Toto è esposta per circa 10 milioni di euro. Somma riferita all’importo delle fatture emesse, quelle da emettere per i lavori eseguiti, alla revisione dei prezzi e al contenzioso definito con decisione del Collegio consultivo tecnico. Tale esposizione è assolutamente rilevante se si considera il valore complessivo del contratto pari a circa 45 milioni. E se si considerano le recenti notizie di stampa che riferiscono di un pignoramento subito dal Cas per una cifra di poco inferiore ai 7 milioni. Il tutto in un momento in cui il Cas non sta pagando nemmeno i subappaltatori del cantiere, che sono pagati direttamente dalla stazione appaltante, come previsto dalla normativa. Tale circostanza, che si va ad aggiungere a una congiuntura storica e di settore non favorevole, impatta sul regolare proseguimento delle lavorazioni. Ma certamente non impedisce la prosecuzione del progetto.

Pignoramenti e debiti al CAS, sindacati preoccupati per il futuro dell’ente. L’appello al neo governo regionale 
Le Organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Sla Cisal, Cub Trasporti e Lata di Messina manifestano nuovamente forti preoccupazioni per lo stato economico finanziario del Consorzio Autostrade Siciliane e per il futuro dei 300 dipendenti dell’ente. In questi giorni abbiamo appreso dalla stampa  – dichiarano i sindacati- come a seguito sentenza definitiva  il Consorzio Autostrade Siciliane abbia subito un pignoramento, presso la tesoreria dell’Unicredit, di 6.9 milioni di euro per crediti vantati dall’Impresa International Factor Italia. Di fatto il credito iniziale  dell’impresa era per un importo inferiore pari 4.5 milioni di euro e poi lievitato in sentenza  per interessi e spese legali.
Siamo esterrefatti e preoccupati – continuano i sindacati – principalmente per la situazione economica dell’ente che non vorremmo avesse difficoltà persino ad erogare gli stipendi ai dipendenti, ma anche per le modalità gestionali che hanno comportato, visto il ricorso legale, un ulteriore danno al Consorzio che si è visto lievitare il credito iniziale di ulteriori 1,4 milioni comportando un potenziale danno erariale. Ad accentuare le preoccupazioni dei sindacati è anche la notizia giunta a mezzo stampa dalla società Toto Costruzioni, secondo la quale il CAS non sarebbe in regola con i pagamenti per i lavori eseguiti nel cantiere del viadotto Ritiro per i quali la ditta sarebbe esposta per circa 10 milioni di euro su un valore complessivo del contratto pari a circa 45 milioni.
“Auspichiamo un intervento autorevole del  nuovo Presidente della Regione che porti da subito un cambio di passo gestionale al Cas- concludono i sindacati – che assicuri un rilancio del servizio all’utenza e la ripresa delle trattative sindacali sul futuro dell’ente e i diritti dei lavoratori da tempo inspiegabilmente interrotte.

Uil , le bugie hanno le gambe corte: oggi il cantiere del viadotto ritiro è pressoché fermo

 

“Come volevasi dimostrare, la smentita della Toto in merito alla nostra puntuale denuncia riguardante il fermo dei lavori presso il cantiere del viadotto Ritiro è clamorosamente smentita dai fatti concreti che sono duri come la pigna e non possono essere piegati ai capricciosi desideri di chicchessia. Infatti, a seguito di una nostra verifica possiamo comunicare che alle ore 9.35 di oggi le lavorazioni nel cantiere sono pressoché ferme in quanto sono presenti soltanto 12 lavoratori in un cantiere che, per le dimensioni e per il rispetto dei tempi di consegna, necessita della presenza attiva di decine e decine di operai, al netto dei dipendenti amministrativi e di supporto” lo hanno dichiarato Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina, e Pasquale De Vardo, segretario generale Feneal Uil Messina-Palermo.

“Quindi, la Toto Costruzioni, al netto dei sofismi dialettici, nei fatti, ha confermato quanto affermato durante la riunione di venerdì scorso, vale a dire: non recede ufficialmente da tutti i suoi appalti italiani, ma ha deciso di tirare il freno a mano con buona pace, nel caso nostro, della collettività messinese. Appare, pertanto, chiaro ed incontrovertibile come la nostra preoccupata denuncia finalizzata a salvaguardare l’occupazione e a lanciare un serio allarme sulle prospettive dell’appalto del Viadotto Ritiro è assolutamente fondata e basata su fatti inconfutabili. Ribadiamo, infine, che non faremo sconti a nessuno e siamo pronti ad una mobilitazione generale per evitare che nel Viadotto Ritiro si consumi l’ennesima incompiuta” hanno così concluso Ivan Tripodi e Pasquale De Vardo.

 

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