Anni di abbandono e di degrado hanno determinato l’inquinamento di una parte della zona falcata. Viene spontaneo chiedersi perché è stata data, in quell’area, l’autorizzazione per la degassifica delle petroliere? Una zona di interesse storico per la città non puo’ essere utilizzata per queste finalità. Adesso che lo stato d’inquinamento è grave si cerca di correre ai ripari.
Gran parte della Falce è “zona rossa”, cioè “off limits” per chiunque non sia autorizzato a entrare. Si tratta – come riporta oggi la “Gazzetta del Sud” – ovviamente non dell’intera Zona falcata ma di tutte quelle aree, che di fatto circondano la Real Cittadella, oggetto dei Piani di caratterizzazione commissionati dall’Authority e redatti, con grande impegno, dall’equipe dell’Università di Messina coordinata dalla professoressa Candida Milone. Quelle aree dove si è accertato che i livelli delle sostanze inquinanti, presenti nel suolo, nel sottosuolo e, in parte, anche nelle acque del mare, sono di gran lunga oltre la soglia prevista per legge. Quelle aree dove, tra parentesi, vivono ancora abusivamente due famiglie, nonostante le innumerevoli ingiunzioni di sgombero.
