Si è svolto in due sessioni il pomeriggio messinese di Marta Bonafoni (coordinatrice della segreteria nazionale del PD e responsabile nazionale Terzo Settore), che sta incontrando gli Enti del Terzo Settore in tutta Italia.
Alle 16.00 Bonafoni è arrivata alla Comunità terapeutica LELAT, realtà che opera in città da ormai 35 anni. Insieme a lei la deputata nazionale Stefania Marino, la consigliera comunale Antonella Russo, Giacomo D’Arrigo coordinatore della segreteria regionale del Partito Democratico e il responsabile terzo settore del PD provinciale Roberto Saia.
“Siamo qui – ha esordito Bonafoni – perché stiamo facendo un tour in tutta Italia per conoscere molte realtà del terzo settore, una comunità a noi molto cara. Vogliamo portare le migliori esperienze a modello nazionale. Vogliamo provare a dare il nostro contributo, tramite l’ascolto di realtà come la vostra. Siamo qui per capire come essere utili”.
Tante le domande poste da Bonafoni a chi gestisce la comunità terapeutica. Da questo incontro sono emerse molte difficoltà per la struttura, a partire dalla scarsa possibilità di reinserimento lavorativo per i tanti giovani che stanno affrontando un percorso estremamente complesso e difficile. Al tasso di disoccupazione noto a tutti si aggiungono infatti lo stigma della tossicodipendenza e il pregiudizio sociale molto diffuso. Ma non c’è solo questo. Persino le problematiche più banali diventano insormontabili: la struttura è dotata di un impianto per il fotovoltaico, ma le istituzioni locali non si fanno carico della messa in funzione e pertanto è inutilizzabile. Su questo, sia la deputata Marino che la consigliera comunale Russo hanno garantito un impegno immediato. All’interno della struttura, poi, ci sono una falegnameria attrezzata, una serra e un laboratorio per la ceramica, ma servono ulteriori risorse – umane e finanziarie – affinché si possano sfruttare al meglio.
Successivamente, la delegazione si è spostata al Palacultura, dove ha incontrato molte realtà del Terzo Settore.
Tantissimi sono stati gli argomenti trattati nel corso di una vera e propria audizione. Dalla necessità di una normativa regionale sul terzo settore alla promozione della salute, dallo spopolamento delle aree interne all’urgenza di favorire il protagonismo giovanile. E poi una forte denuncia rispetto alla internalizzazione dei servizi messa in atto con la ‘Messina Social City’ che “ha di fatto escluso le associazioni del terzo settore. Non basta, infatti, avvisarle per la partecipazione ai bandi ma è necessario anche recuperare un rapporto di co-progettazione”.
“Le cose che ci avete detto – ha precisato Bonafoni – non serviranno a mettere nero su bianco un banale vademecum. Un partito progressista che si candida a costruire il futuro deve mettersi a disposizione ed è quello che faremo“. Bonafoni in tutti i suoi interventi ha sottolineato l’importanza di saper riconoscere i propri errori per poter ripartire, facendo autocritica sulle politiche messe in campo anche dal PD in passato.
“È stata un’iniziativa importante di ascolto e confronto, che conferma la volontà del Partito Democratico di ricucire un legame autentico con la società” afferma il segretario provinciale del PD, Armando Hyerace. “In un momento in cui il governo nazionale taglia fondi ai progetti educativi e privilegia una logica repressiva anche nei confronti dei disagi sociali, noi vogliamo valorizzare il ruolo del Terzo Settore, pilastro di coesione sociale e strumento di contrasto alle diseguaglianze. Da Messina – conclude Hyerace – ripartiamo dalle buone pratiche e dalle esperienze che ogni giorno costruiscono comunità e indicano la via per un modello di sviluppo più giusto e sostenibile”.












 
				