Un appuntamento inserito nel cartellone natalizio e fortemente voluto dall’Amministrazione comunale: il vicesindaco Annalisa Miano ha infatti scelto di offrire alla comunità – e in particolare ai tanti “diversamente giovani” del territorio – uno spettacolo capace di unire leggerezza, riflessione e un messaggio sociale di grande valore.
La commedia, interpretata dallo stesso Curtò insieme a un cast di sette attori (quattro messinesi, due agrigentini e un palermitano), racconta la storia di Giovanni Bella e Salvatore Vita, due ragazzi agli antipodi che si incontrano tra i banchi di scuola e, sostenendosi a vicenda, diventano “soci di banco” nella vita.
Il momento più intenso dello spettacolo è segnato dalla malattia di Gianni e dalla scelta coraggiosa di Salvatore di donargli il midollo, salvandogli la vita. Donazione, amicizia, inclusione scolastica e sociale diventano così i cardini di una narrazione che parla ai giovani e agli adulti con la stessa forza.
Sul palco, ritmo serrato e grande affiatamento: tra i talenti spicca il giovane Alfonso Guadagnino di Canicattì, mentre Nino Catanese – nel ruolo di Don Pier, il parroco veneto amante del prosecco – e lo stesso Curtò guidano il pubblico in un’altalena di emozioni per oltre novanta minuti.
Particolarmente curati anche gli aspetti coreografici e i costumi, ricchi di dettagli e funzionali alla resa scenica.
In platea erano presenti, tra gli altri, il presidente regionale dell’Associazione Italiana Donatori Sangue, dott. Salvatore Caruso, e il presidente dell’AMDAS, Mimmo Italiano. Numerosi anche i messaggi di apprezzamento giunti da AIDO e ADMO a livello locale, regionale e nazionale, a testimonianza della sensibilità del tema affrontato.
«La generosità, l’amicizia, la gentilezza: parole che rischiano di scolorire nel frastuono del nostro tempo. Eppure sono proprio queste le radici che tengono in piedi una comunità. Ritrovarle, custodirle, praticarle ogni giorno significa restituire umanità al nostro vivere».
La serata si è chiusa tra applausi convinti e un forte sentimento di gratitudine verso chi, attraverso il teatro, ha saputo trasformare una storia in un invito concreto alla solidarietà.









