A seguire la nota di Saverio Todaro Presidente Associazione “Esseri Uguali”:
Costruire politiche giovanili non è un esercizio di buona volontà, ma un dovere di governo e di civiltà.
In questa direzione si muove l’iniziativa depositata oggi alla Consulta Giovanile del Comune di Milazzo dall’Associazione “Esseri Uguali”, con una proposta concreta e strutturata per l’istituzione della figura dell’Educatore di Strada.
L’interpellanza, firmata dal presidente Saverio Todaro, nasce dalla consapevolezza che il disagio giovanile non può essere affrontato solo con misure emergenziali o repressive, ma richiede un investimento educativo di prossimità, capace di restituire fiducia, ascolto e appartenenza.
La Consulta Giovanile, cui spetta ora il compito di esaminare il documento, sarà chiamata a convocare un’Assemblea per deliberare sull’iniziativa e, in caso di approvazione, trasmettere la proposta all’Amministrazione Comunale.
Il passo successivo coinvolgerà gli assessorati competenti: il Dott. Francesco Coppolino, Assessore alle Politiche Giovanili; l’Avv. Natascia Fazzeri, Assessore alle Politiche Sociali; e la Dott.ssa Rosa Agustina Siracusa, esperta comunale in politiche giovanili.
UN’URGENZA EDUCATIVA, NON SOLO SOCIALE
Negli ultimi anni, Milazzo ha conosciuto episodi di vandalismo e disagio minorile che hanno sollevato interrogativi e preoccupazioni nella comunità.
Dietro quei gesti, tuttavia, non si nasconde soltanto un problema di ordine pubblico, ma una questione educativa e relazionale.
“Le strade raccontano spesso ciò che le istituzioni non ascoltano in tempo”, si legge nel documento.
L’Educatore di Strada – figura riconosciuta a livello nazionale e regionale – rappresenta la prima linea dell’intervento educativo territoriale: un professionista che opera nei luoghi informali, nei parchi, nelle piazze, nei quartieri, per intercettare precocemente i segnali di disagio, promuovere l’inclusione e accompagnare i giovani nella costruzione di percorsi positivi.
Un modello che in molte realtà italiane – da Torino a Bologna, da Bari a Palermo – ha dimostrato la sua efficacia, integrandosi con scuole, parrocchie, associazioni e servizi sociali, riducendo sensibilmente fenomeni di marginalità, abbandono scolastico e microdevianza.
UNA PROPOSTA DI SISTEMA
L’interpellanza presentata a Milazzo non si limita a un richiamo ideale, ma definisce una struttura operativa precisa:
- una mappatura dei luoghi a rischio e delle aree di aggregazione giovanile informale;
- l’impiego di educatori formati in ambito socio-pedagogico, mediazione educativa e servizio sociale;
- attività costanti di ascolto, animazione, mediazione e accompagnamento;
- la costruzione di una rete stabile tra Comune, scuole, parrocchie, associazioni, forze dell’ordine e servizi sociali.
Un modello di governance territoriale che richiama i principi del migliore interesse del minore, della partecipazione attiva dei giovani e della non discriminazione, in coerenza con la Costituzione Italiana e la Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
IL RIFERIMENTO AL MODELLO “LIBERI DI SCEGLIERE”
L’impianto culturale della proposta trova un riferimento ideale nel progetto “Liberi di scegliere”, ideato dal Giudice Roberto Di Bella, Presidente del Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria.
Un programma che ha permesso, negli ultimi anni, a oltre cento ragazzi cresciuti in contesti criminali di intraprendere percorsi educativi e di reinserimento sociale, rompendo le catene di un destino ereditato.
“L’educazione può ciò che la repressione non riesce a ottenere – ricordava Di Bella – perché restituisce al minore la possibilità di scegliere.”
Ed è proprio questa la visione che anima la proposta di Milazzo: prevenire prima che punire, accompagnare prima che giudicare.
UN IMPEGNO CHE CHIAMA TUTTI
La decisione finale spetterà ora alla Consulta Giovanile, che avrà il compito di esaminare e deliberare il documento nelle prossime settimane.
Solo in seguito la proposta approderà all’Amministrazione comunale, affinché gli assessorati competenti possano valutarne la realizzazione e la copertura economica, con la prospettiva di un impegno pluriennale e stabile.
“Abbiamo scelto di proporre una strada diversa – afferma Saverio Todaro – fatta di responsabilità, ascolto e presenza.
Ogni giovane accolto e compreso è una vittoria per tutta la comunità. Non servono nuove emergenze, ma nuove presenze.”
UNA SCELTA DI CIVILTÀ
Milazzo si trova oggi di fronte a un’opportunità: trasformare il disagio in partecipazione, la solitudine in comunità, la devianza in crescita.
Investire nell’educazione significa investire nella sicurezza, nella legalità e nella qualità della convivenza civile.
L’auspicio è che questa proposta trovi ascolto e concretezza, perché – come ricorda Todaro –
“Un ragazzo ascoltato è un ragazzo salvato. E quando si salva un ragazzo, si salva una città intera.”









