Lunedì 27 ottobre 2025 dalle ore 18:45 presso la Sede MCL Messina in Via Romagnosi 2, incontro con i Soci di MCL dal titolo: CRISI CLIMATICA E MIGRAZIONI Presieduto dal Presidente Provinciale di MCL Gaetano Lamberto, con Aurelio Angelini Sociologo dell’Ambiente e Francesco Cancellieri e Giuseppe Cacciola rispettivamente Presidente e Segretario di AssoCEA Messina APS.
La crisi climatica e le migrazioni sono due fenomeni profondamente interconnessi, e la dottrina sociale della Chiesa, in particolare a partire dall’enciclica Laudato sì di Papa Francesco, offre una chiave di lettura unitaria e urgente.
Il nesso è diretto: il degrado ambientale, causato in larga parte dalle attività umane, rende inabitabili intere regioni del pianeta, costringendo milioni di persone a lasciare le proprie case.
Il legame tra Clima e Migrazioni
Eventi meteorologici estremi, desertificazione, innalzamento del livello del mare e scarsità di risorse (come l’acqua) sono motori diretti e indiretti di spostamenti forzati:
- Eventi estremi: Uragani, inondazioni e cicloni distruggono case, infrastrutture e mezzi di sussistenza, causando sfollamenti improvvisi.
- Processi lenti: La siccità e la desertificazione rendono impossibile l’agricoltura e l’allevamento, eliminando le fonti primarie di sostentamento per intere comunità.
- Innalzamento dei mari: Le popolazioni costiere e insulari vedono letteralmente scomparire i propri territori, con conseguente migrazione permanente.
Questi “migranti climatici” o “rifugiati ambientali” spesso non godono di uno status legale internazionale, cadendo in un vuoto di protezione giuridica. È importante sottolineare che la crisi climatica agisce come un “moltiplicatore di minacce”, aggravando povertà, conflitti per le risorse e instabilità politica, che a loro volta alimentano i flussi migratori.
La visione della Chiesa: Laudato sì
L’enciclica Laudato sì (2015) è stata profetica nel connettere la crisi ambientale alla crisi sociale. Papa Francesco introduce il concetto di ecologia integrale, che lega indissolubilmente la cura dell’ambiente alla giustizia per i poveri e alla dignità umana.
I punti chiave dell’enciclica sul tema sono:
- Unica crisi socio-ambientale: Non ci sono due crisi separate, una ambientale e una sociale, ma un’unica e complessa crisi. Il “grido della Terra” e il “grido dei poveri” sono lo stesso grido.
- I poveri pagano il prezzo più alto: Sono le popolazioni più vulnerabili, che hanno meno contribuito al cambiamento climatico, a subirne le conseguenze più devastanti, inclusa la necessità di migrare.
- Il migrante climatico: Già nel 2015, Papa Francesco parlava dell’aumento “tragico” dei migranti che fuggono dalla miseria aggravata dal degrado ambientale. Nel paragrafo 25, scrive:
“È tragico l’aumento dei migranti che fuggono la miseria aggravata dal degrado ambientale, i quali non sono riconosciuti come rifugiati nelle convenzioni internazionali e portano il peso della loro vita abbandonata senza alcuna tutela normativa.”
- Debito ecologico: L’enciclica parla di un “debito ecologico” che i Paesi ricchi del Nord del mondo hanno contratto verso i Paesi poveri del Sud, a causa dello sfruttamento sproporzionato delle risorse e dell’inquinamento. La gestione dei flussi migratori climatici rientra nel quadro del pagamento di questo debito.
- Cura della “Casa Comune”: La soluzione non è solo gestire l’emergenza migratoria, ma risalire alla radice del problema: cambiare i modelli di produzione e consumo, abbandonare i combustibili fossili e prendersi cura della “casa comune” per evitare che le persone siano costrette a fuggire.
Gli sviluppi recenti della Dottrina
La posizione della Chiesa si è ulteriormente rafforzata e precisata negli anni successivi alla Laudato sì.
L’Esortazione Apostolica Laudate Deum (2023)
A otto anni di distanza, Papa Francesco ha pubblicato la Laudate Deum (“Lodate Dio”) come un aggiornamento e un appello ancora più accorato. In questo testo:
- Ribadisce l’urgenza: Denuncia l’insufficienza della risposta politica globale e la persistenza del negazionismo climatico.
- Origine umana (antropica): Sottolinea con forza che l’origine umana del cambiamento climatico “non può più essere messa in dubbio”.
- Impatto sui più deboli: Ricorda che le conseguenze peggiori ricadono sempre sui più poveri, “siano essi residenti in aree costiere o in zone montane, agricoltori o popolazioni indigene”. La migrazione è una delle conseguenze dirette di questa vulnerabilità.
Altri interventi
Il magistero di Papa Francesco ha continuato a insistere su questo legame:
- Orientamenti Pastorali sugli Sfollati Climatici (2021): Il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale ha pubblicato un documento specifico che invita le diocesi e le organizzazioni cattoliche a prendere coscienza del fenomeno, offrendo assistenza pastorale e pratica agli sfollati climatici e promuovendo azioni di advocacy per il loro riconoscimento e protezione.
- Messaggi per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato: Il Papa ha più volte incluso la crisi climatica tra le cause primarie delle migrazioni forzate, invitando ad “allargare lo sguardo” per comprendere le radici profonde del fenomeno.
- Appelli recenti (2024): In incontri recenti, Papa Francesco ha ribadito che “difendere la dignità e i diritti dei migranti climatici significa affermare la sacralità di ogni vita umana” e onorare il mandato di custodire il creato.
In sintesi, per la dottrina della Chiesa, la crisi climatica non è una questione tecnica o ambientale separata da quella umana. È una questione morale e di giustizia sociale. Ignorare la crisi climatica significa ignorare le sofferenze dei più poveri, compresi coloro che sono costretti a diventare migranti. La risposta, secondo l’ecologia integrale, deve essere unitaria: cura della terra e cura delle persone.










