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Rete civica “Partecipazione”: “Il danno e la beffa. Il Comune finanzia e ATM paga imposte”

Sono troppe le zone d’ombra segnalate dai sindacati relative alla gestione del personale, alle carriere facili, al cerchio magico e agli “una tantum”

Il danno e la beffa. Il Comune finanzia e ATM paga imposte. Al netto delle polemiche di questi giorni è apprezzabile l’operazione verità del Consiglio comunale sull’ATM, un vero e proprio “pozzo di San Patrizio”. Lo sostiene Michele Barresi di rete civica “Partecipazione” che interviene nell’acceso dibattito sulla gestione della società Atm Spa. Non senza stigmatizzare le infelici “esternazioni” sui lavoratori, gratuite e offensive, pronunciate nel corso dell’ultimo Consiglio, è quantomai opportuna l’iniziativa di parte del Consiglio comunale di accendere i riflettori sulla discutibile gestione economica amministrativa e finanziaria di un’azienda che viene definita il fiore all’occhiello dell’Amministrazione comunale. Sono troppe le zone d’ombra segnalate dai sindacati relative alla gestione del personale, alle carriere facili, al cerchio magico e agli “una tantum” elargiti in modo discrezionale. Siamo contrari alla logica dei “proprietari del pastificio”. Rete Civica denuncia che i bilanci della società confermano i dubbi e sono lo specchio di una gestione finanziaria sbagliata. Al solito, rispetto alla propaganda, i fatti dimostrano altro. Mentre i disagi quotidiani sotto sotto gli occhi di tutti, ATM, sempre a proposito di buona amministrazione, paga ogni anno imposte. Si, restituisce allo Stato soldi dei Messinesi. Ecco alcuni dati del bilancio ATM, Quasi 600 mila euro nel 2024 e 960 mila nel 2025 di IMPOSTE. 16 milioni di euro in CASSA. Nel frattempo il Comune di Messina, oltre i contributi regionali, trasferisce annualmente all’ATM circa 21 milioni. La domanda sorge spontanea: le risorse sono adeguate o esagerate?? Ovviamente, pagare le imposte è un dovere! Ma una buona amministrazione prevede l’ottimizzazione del carico fiscale nei limiti della legge. Un eccessivo esborso fiscale può ridurre gli investimenti in innovazione, capitale umano, espansione ecc. Se questo avviene per mancanza di strategia, è un limite gestionale, un segno di negligenza o, peggio, di incompetenza. Chiediamo ai Consiglieri comunali, prosegue “RC Partecipazione” – di approfondire meglio i numeri del bilancio e programmare meglio le risorse da destinare al TPL, destinando i risparmi al sociale, alla cultura, all’innovazione, al supporto alle imprese. Diversamente, si continuano a perdere risorse utili per la crescita. RC Partecipazione

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