Sulla scorta di alcune evidenze scientifiche e con l’obiettivo di promuovere l’implementazione dell’attività fisica, dieta sana e stili di vita corretti, l’Asp di Messina ha realizzato un progetto sperimentale denominato “Mettiamo la terza…età in movimento”. Il progetto è stato presentato nella sala conferenze dell’Asp a Palazzo Geraci dai componenti della Direzione strategica dell’Asp di Messina e dal dott. Francesco Caronzolo direttore f.f. della struttura complessa geriatria – lungodegenza del presidio ospedaliero Patti. “Il progetto – spiega Caronzolo – sarà diffuso in tutta la provincia e si avvale di un approccio multimodale per raggiungere e sensibilizzare quanta più popolazione possibile, in particolare utilizza: spot di promozione della salute realizzati sui media locali e sui social (si tratta di spot motivazionali per sensibilizzare la popolazione target ad intraprendere attività fisica, dieta sana e corretti stili di vita), pillole di contenuti dedicati disponibili sul sito web aziendale e sui social, brochure da diffondere capillarmente sul territorio (nelle brochure oltre a frasi motivazionali vengono in maniera sintetica esplicitate le modalità di svolgimento dell’attività fisica e i principi base di una dieta sana), locandine distribuite nelle palestre ospedaliere attrezzate, e conferenze ed incontri con le scuole da realizzare nelle città più popolose della provincia”.
“La necessità di promuovere l’attività fisica, la dieta sana e stili di vita corretti passa – aggiunge Caronzolo – attraverso spot e frasi motivazionali dedicati, contenuti su base scientifica comunicati in maniera facilmente comprensibile e resi fruibili dai social e dal web, condividendo con le istituzioni locali l’intervento e coinvolgendo come veicoli e facilitatori della campagna di promozione della salute i giovani in qualità di nipoti di soggetti ai quali è dedicato l’intervento. Il progetto infatti, ha visto nella giornata del 2 ottobre (giornata dedicata ai nonni a norma della legge n.° 159 del 31 luglio 2005) un momento cruciale proprio perché attraverso le scuole secondarie di secondo grado vengono coinvolti i giovani, affinché possano non solo partecipare alle conferenze insieme ai nonni, ma soprattutto possano rappresentare veicolo di diffusione verso gli anziani e consentire ai nonni di usufruire dei contenuti, degli spot e delle pillole disponibili sul web, sui social ed in TV”. “Prevenire le malattie – conclude Caronzolo – e mantenere l’efficienza fisica è possibile, invecchiare bene è una scelta dalla quale dipende la nostra qualità della vita ed il futuro del nostro Sistema Sanitario Nazionale. Il progressivo invecchiamento della nostra popolazione sta sempre più comportando una ristrutturazione della composizione demografica per classi di età, con una violenta crescita delle fasce di età composte da anziani ed un netto decremento di quelle composte da giovani. Il cambiamento della struttura della popolazione generale dell’Italia, oltre a modificare la connotazione demografica del nostro Paese, ha determinato, e sempre più determinerà nel prossimo futuro, una rimodulazione dell’assetto sociale e delle dinamiche di interazione e relazioni intergenerazionali richiedendo non solo un tempestivo intervento politico, ma presentandosi come sfida ardita per il sistema sanitario nazionale che si trova costretto ad affrontare un cambio di paradigma culturale con necessità di orientare le proprie energie ed attenzione, non solo verso la cura della malattia, ma anche verso la prevenzione della fragilità dell’anziano e la gestione corretta della malattia, affinché le malattie stesse non portino rapidamente ad una perdita di autonomia ed indipendenza. Nel contesto nazionale si rilevano, a macchia di leopardo, delle aree con maggiore criticità che interessano più spesso il Sud, in particolare in Sicilia e nella fattispecie la Provincia di Messina”. La Direzione strategica dell’Asp di Messina, composta dal direttore generale Giuseppe Cuccì, dal direttore amministrativo Giancarlo Niutta e dal direttore sanitario Giuseppe Ranieri Trimarchi ha sottolineato: “Dal punto di vista sanitario, l’attività fisica adattata e la corretta alimentazione sono strumenti potenti per ridurre sarcopenia, rischio di cadute, complicanze cardiovascolari e metaboliche. Il progetto prevede percorsi graduali e sicuri, con il coinvolgimento di équipe multidisciplinari e il raccordo con i medici di medicina generale. L’obiettivo è favorire un invecchiamento attivo e autonomo, migliorando qualità di vita e benessere psicofisico”
