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Ponte sullo Stretto, “Invece del ponte” : la Corte dei Conti lo scrive chiaro, una sequela di forzature e violazioni. 

L’iter seguito dal Governo e dagli enti coinvolti per cercare di far partire il progetto del ponte sullo Stretto di Messina è segnato da gravi criticità

Le richieste inviate dalla Corte dei Conti alla Presidenza del Consiglio confermano, nero su bianco, quanto da tempo denunciamo: l’iter seguito dal Governo e dagli enti coinvolti per cercare di far partire il progetto del ponte sullo Stretto di Messina è segnato da gravi criticità, forzature procedurali e veri e propri strappi alla normativa vigente.

Si tenta di imporre un’opera inutile, anacronistica e profondamente sbagliata, in totale spregio delle regole, della trasparenza amministrativa e del rispetto dei territori. I dubbi sollevati da tecnici, giuristi, ambientalisti e persino da organi istituzionali vengono sistematicamente ignorati, mentre si tenta di procedere a tappe forzate per blindare un progetto che, oltre a non avere alcuna utilità reale, rappresenta un colossale spreco di risorse pubbliche.

Nella richiesta di chiarimenti della magistratura contabile si documentano oggi in modo puntuale le irregolarità, i conflitti normativi e l’inconsistenza delle basi tecnico-giuridiche su cui poggia questo tentativo affrettato e opaco di avviare i lavori.

La Corte dei Conti, tra gli altri punti, rileva l’illegittimità della procedura di approvazione della relazione IROPI, che di fatto ha attestato la valenza militare del ponte; viene denunciata la mancanza di qualsiasi approfondimento sulle interlocuzioni con Bruxelles in merito al parere assolutamente negativo sulla valutazione d’impatto ambientale.

E’ stigmatizzata l’incomprensibile esclusione del Consiglio superiore dei lavori pubblici.

Nell’elenco lunghissimo di carenze appaiono anche disallineamenti di cifre, mancate ottemperanze a prescrizioni tecniche.

E per aggiungere ancora un aspetto di criticità da tempo segnalato, anche i magistrati contabili sono molto perplessi circa le stime di traffico che stanno alla base della valutazione costi-benefici.

Chiediamo con forza che si fermi questa corsa folle verso il nulla, e che si apra finalmente una discussione seria e trasparente sull’uso delle risorse pubbliche, sul rispetto delle norme e sul futuro delle infrastrutture nel nostro Paese. Basta con le scorciatoie, basta con le opere imposte dall’alto: l’Italia ha bisogno di visione, non di propaganda, il bluff ormai è scoperto.

Associazione “Invece del ponte, cittadini per lo sviluppo sostenibile dell’area dello Stretto”

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