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Presentato il Convegno “Criminalità nazionale e transnazionale: strumenti e obiettivi in Italia e in Europa”

All’incontro presenti l’Onorevole Giuseppe Antoci , il Procuratore Distrettuale Antimafia di Messina Antonio D’Amato e la Rettrice, prof.ssa Giovanna Spatari

La Sala Senato dell’Ateneo ha ospitato la conferenza stampa di presentazione del Convegno  “Criminalità nazionale e transnazionale: strumenti e obiettivi in Italia e in Europa” che si svolgerà martedì 16 settembre, alle ore 9, presso l’Aula Magna dell’Ateneo.

“La nostra Università – ha commentato la Rettrice – è onorata di poter ospitare un Convegno che catapulta, ancora una volta, la nostra città al centro del dibattito europeo, a 70 anni dalla Conferenza di Messina, celebrata in questo 2025 alla presenza del Presidente della Repubblica. In quell’occasione, Mattarella ribadì come gli Atenei siano non solo pilastri della formazione, ma anche presidi civili e democratici. Per questa ragione, nel corso dell’evento gli scranni laterali dell’Aula Magna saranno occupati da studenti delle Scuole Secondarie Superiori e dell’Università. Altri giovani potranno seguire l’evento in Aula Cannizzaro o nell’Accademia Peloritana dei Pericolanti. Durante il convegno, alla presenza di numerose personalità nazionali ed internazionali, potremo identificare una serie di strumenti di contrasto alla criminalità organizzata che potranno essere utili nel contesto non solo europeo”.
“Il Convegno che si terrà domani – ha dichiarato l’On. Antoci – rappresenta una occasione preziosa per discutere di lotta al crimine organizzato transnazionale in un contesto di così alto livello e in un luogo simbolo come Messina ed il suo Ateneo. Abbiamo scelto di incontrarci in questa città ripensando a quella Conferenza di Messina che nel 1955 ispirò i padri fondatori della Comunità Europea che vi parteciparono. Ci auguriamo che, in futuro, la data del 16 settembre 2025 possa essere ricordata per aver piantato quel seme che, germogliando, ha permesso di compiere passi importanti nell’opera di contrasto alla criminalità organizzata transnazionale e nell’adeguamento legislativo della norma ad essa dedicata che risale al 2008.” L’obiettivo è quello fornire una strada dall’ampio respiro internazionale e, per questo motivo, sarà redatto un documento ufficiale degli atti del Convegno che verranno indirizzati ai parlamentari ed ai Paesi membri dell’Unione Europea”.
“Abbiamo scelto di svolgere questa importante iniziativa in Ateneo – ha aggiunto il Procuratore D’Amato – per porre argini concreti ad una nuova forma di diffusione e persuasione perpetrata dalla criminalità organizzata, ovvero, l’uso della tecnologia e del cyberspazio per reclutare i nativi digitali tra le proprie fila. Da circa dodici-undici anni, ormai, in rete navigano i cosiddetti membri della google generation criminale, figli si una subcultura mafiosa da estirpare. La criminalità trova terreno fertile nella desertificazione scolastica e nell’alto tasso di disoccupazione per catturarli. È compito nostro, proprio come voleva Paolo Borsellino, aggregare i giovani e fare in modo che scelgano la scelgano la strada giusta. Durante il Convegno parleremo anche di criptovalute e della possibilità di prevedere un apposito registro utile ai fini delle indagini o di altri strumenti cooperativi internazionali”.
Il Convegno si articolerà in tre sessioni tematiche, che affronteranno i temi dell’armonizzazione dei sistemi penali europei, delle nuove frontiere del crimine mafioso (come criptovalute e intelligenza artificiale) e dei rischi connessi all’utilizzo illecito dei fondi europei, incluso il PNRR.
Saranno presenti, inoltre, la Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, il Ministro Matteo Piantedosi ed il Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Giovanni Melillo. Ai panel previsti prenderanno parte, tra gli altri, i quattro Procuratori delle Direzioni Distrettuali Antimafia siciliane, quello di Reggio Calabria, i vertici delle Agenzie Europee Europol, Eurojust, Eppo e AMLA, il Comandanti del ROS dei Carabinieri, quello dello SCICO della Guardia di Finanza e il Direttore dello SCO della Polizia di Stato oltre ad esperti e studiosi di Diritto Penale di alcune Università Italiane.
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