«Dobbiamo riaprire i temi dell’occupazione reale, creare attività sul territorio per le imprese, per gli artigiani ma soprattutto garantire in questo momento che gli imprenditori non collassino per il caro energia. Serve sostegno di tutti e per tutti».
Alibrandi intende tirare fuori dal cassetto un tema che sembra caduto nell’oblio. «Si devono recuperare le aree artigianali, di cui non se ne parla più da tempo, come quelle abbandonate di Larderia e Giammoro che hanno un potenziale enorme, utilizzando anche la progettualità del Pnrr per riconvertire e garantire al tempo stesso, a chi fa impresa all’interno, una fiscalità di vantaggio come quelle legate alle aree Zes. Ma soprattutto serve un sistema che li supporti nell’affrontare le sfide del sistema globale. Solo così potremo non solo evitare che i giovani vadano via da Messina, ma attrarre anche chi vive fuori e può rientrare».
Quindi il messaggio di coinvolgimento di tutti gli stakeholders. «Tutti, in campagna elettorale, parlano di lavoro ma senza spiegare come creare occupazione stabile e produttiva. La strategia che paga è sempre quella di stare insieme, non servono ricette individuali ma occorre la capacità di costruire un tavolo comune e ci auguriamo che il Rilancia Messina possa essere l’inizio di un percorso propositivo e non di continua lamentela. Abbiamo opportunità importanti, bisogna metterle a sistema». Messina purtroppo è diventata ormai solo una città di transito, bisogna creare le premesse per rilanciare il turismo e l’artigianato locale. Alle parole devono seguire i fatti e l’impegno concreto delle forze politiche per un riscatto economico, sociale e lavorativo di tutta la Sicilia.